(3-4-1-2): Mancini sv., Baldini 6, D'Angelo 6,5 (1' st Troise 5,5), Bonomi 6, Martinez 6,5 (29' st Floro Flores sv.), Vidigal 6,5, Marcolin 7, Montervino 6, Pasino 6, Stellone 5,5, Dionigi 5,5. (26 Manitta, 13 Stendardo, 80 Bocchetti, 2 Saber, 11 Montezine). All. Scoglio.
(4-5-1): Battistini 6, Innocenti 5, Neqrouz 6,5, Von Schwedler 6, Mora 6, Collauto 6,5 (29' st La Fortezza sv.), Pizzinat 6,5, Bellavista 6,5, D'Agostino 5,5, Cordova 5,5 (1' st Valdes 6,5), Godeas 5 (42' st Vantaggiato sv.). (23 Gillet, 3 Ingrosso, 20 Mazzarelli, 2 Candrina). All.Tardelli.
Arbitro: Pellegrino di Barcellona Pozzo di Gotto
7
Angoli: Angoli: 8-3 per il Bari.
Recupero: Recupero:2' e 5'
Ammoniti: Marcolin, La Fortezza e Bellavista per
scorrettezze Godeas per comportamento non regolamentare.
Espulsi: Espulsi: 48' st D'Agostino per fallo di
reazione su Montervino.
Spettatori: 30.000.
Cronanca:
La sfida del Sud in difficoltà, proprio con le squadre che nel passato l'hanno meglio di tutte le altre rappresentato sul palcoscenico della serie A finisce senza vinti nè vincitori. Il pareggio è un piccolo passo verso la luce di due squadre "sotto" da troppo tempo, al punto da rischiare l'embolia.
Lo spettacolo del San Paolo, mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda
di come si voglia vedere, è quello del bicchiere delle
due squadre quando Pellegrino fischia la fine. Tardelli
abbraccia i suoi e li ringrazia, aveva probabilmente considerato
quasi impossibile la missione, dopo che il san Paolo era diventata
terra di nessuno per tre ospiti su tre.
Il Napoli parte così così, ma col passare dei minuti
prende autorevolmente le operazioni in mano, sospinta da un Marcolin
in vena, ordinato e propositivo, purtroppo spuntato. La coppia
Stellone-Dionigi è un lusso per la cadetteria, ma
i due sbagliano tutto quello che si può, nelle occasioni
che Pasino e Vidigal, Montervino e Martinez
gli offrono, con la partecipazione diretta della impaurita difesa
pugliese.
In particolare: Stellone scarica un destro dal dischetto
del rigore sul corpo di Battistini, Dionigi si impappina
a due passi dal bersaglio, lanciato da un assist di Pasino.
Peccato. Il Napoli gioca bene a sprazzi, il Bari ha un centrocampo dotato tecnicamente, ma Tardelli rinucnia a una punta e persino a Valdes, costringendo i biancorossi a vagare senza meta nelle rare sortite oltre metacampo. Molto attivo Collauto, Cordova va spegnendosi con il passare dei minuti.
Tuttavia il match - per gli errori sotto misura degli azzurri - sembra non volersi schiodare dallo 0 a 0. Allo scadere però, una rimessa laterale viene trasformata in angolo da un'ingenuità di Bellavista, Marcolin disegna col compasso un cross per Vidigal che, appostato sul secondo palo, fa valere la sua specialità, colpo di testa e palla nell'angolino alto: 1 a 0.
Scoglio, però, deve rinunciare a D'Angelo nella ripresa e inserisce Troise. Il Napoli perde in attenzione difensiva, mentre il Bari accentua la sua pericolosità inserendo il... D'agostino-2, Valdes. Proprio dai piedi del cileno parte l'azione che permette a Godeas di fare da sponda-rimorchio per il tiro dalla distanza di Pizzinat, una bordata da 30 metri che si spegne nell'angolino basso, fuori dalla portata di Mancini.
Un Mancini, va detto, che resta inoperoso per tutta
la partita. deve solo raccogliere il pallone nel sacco, non lo
faceva al San Paolo da 345 minuti.
Il resto è lo sconnesso assalto del Napoli, scosso, l'inserimento
dell'acerbo Floro Flores, che fallisce da due passi l'ennesima
occasione d'oro, in un'atmosfera che va via via surriscaldandosi
per l'importanza della posta in palio.
La cacciata di D'Agostino è un provvedimento a termini
di regolamento per un peccato veniale, fatto sotto gli occhi del
quarto uomo. Un pizzico di veleno nella coda di un derby tra nobili
decadute del sud decisamente corretto.
Finisce uno a uno: ma Napoli e Bari lo sanno, per salvarsi bisogna
assolutamente affrettare il passo.
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